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Faldali esterni e interni: come garantire un raccordo efficace tra falda e parete

Nel mondo delle coperture, la connessione tra falda e parete è uno dei punti più delicati in termini di tenuta idraulica. La corretta posa di scossaline e faldali, interni ed esterni, è un aspetto fondamentale per prevenire infiltrazioni, danni strutturali e manutenzioni costose.

Il ruolo delle scossaline nel raccordo falda/parete

Le scossaline sono elementi in metallo che si applicano lungo il raccordo tra il tetto e la parete verticale dell’edificio e la loro funzione è semplice ma cruciale. Impediscono che l’acqua piovana riesca a insinuarsi nel punto di giunzione, garantendo così la protezione dell’involucro edilizio. Questi profili sono fissati alla parete e si sovrappongono ai faldali per creare una barriera continua contro le infiltrazioni.

Esistono diverse modalità di installazione: una delle più utilizzate prevede il fissaggio della scossalina alla parete mediante tasselli ad espansione. Questo sistema include due punti di sigillatura: uno nella parte inferiore, dove la lamiera aderisce alla superficie muraria e viene compressa, e uno nella parte superiore, ricavato da un’apposita piega del metallo. Mentre la sigillatura inferiore è generalmente più duratura e protetta, quella superiore risulta più esposta agli agenti atmosferici e ai raggi UV, rendendola meno affidabile nel tempo.

Per migliorare l’efficacia di questa soluzione, è consigliabile realizzare una rientranza nella parete — un piccolo incasso di almeno tre o quattro centimetri. Questa semplice accortezza permette alla scossalina di essere installata leggermente più in basso e alla sigillatura di godere di una protezione aggiuntiva, oltre a interrompere il flusso della goccia lungo lo spigolo della parete.

Alternative di posa: taglio nella parete o doppia scossalina

Una seconda modalità consiste nel creare un taglio direttamente nella parete, a una certa distanza dal piano di falda. All’interno di questo taglio viene inserito il bordo della scossalina, sagomato appositamente. In questo modo, la sigillatura viene protetta dagli agenti esterni, migliorandone la resistenza nel tempo. Tuttavia, va segnalato che questa configurazione non è sempre agevole, soprattutto in presenza di pareti in mattoni o blocchi in cemento, dove le fughe verticali possono costituire un punto critico per possibili trafilature.

Esiste poi una terza possibilità, che prevede l’utilizzo di due scossaline sovrapposte. La prima viene installata come nella soluzione base, con fissaggio e sigillatura diretta alla parete. La seconda viene montata successivamente, andando a coprire in parte la prima. Questo doppio strato offre una protezione aggiuntiva: anche se la scossalina esterna dovesse deteriorarsi nel tempo, quella interna resterebbe intatta e funzionante, al riparo da intemperie e raggi solari. L’unico vero limite di questa configurazione è l’ingombro maggiore in altezza, che non sempre è compatibile con lo spazio disponibile. Tuttavia, il principio della doppia scossalina è spesso adottato anche quando la parete è rivestita con elementi metallici, che fungono da secondo strato protettivo.

La conicità di sovrapposizione e l’importanza della direzione dell’acqua

Un aspetto tecnico spesso trascurato è la conicità necessaria per unire i diversi tronchi di scossalina. Ogni pezzo viene realizzato con due estremità leggermente differenti, in modo che una possa incastrarsi nell’altra con una sovrapposizione di circa 15-20 centimetri. È fondamentale che questo montaggio rispetti la direzione del deflusso dell’acqua: il tratto a monte deve sempre sovrapporsi a quello a valle, e mai viceversa, per evitare che l’acqua risalga per capillarità tra le giunzioni.

Giunzioni e fissaggi: flessibilità e tenuta nel tempo

Per quanto riguarda la giunzione tra i vari elementi, si evita di utilizzare rivetti sulle estremità, preferendo invece la sigillatura con materiali idonei e l’utilizzo di viti con guarnizioni o cappellotti, in grado di assorbire le dilatazioni del metallo dovute agli sbalzi termici. È proprio questa capacità di adattamento che consente alla struttura di rimanere efficiente e impermeabile nel tempo, senza deformazioni o cedimenti.

Investire nella corretta posa dei faldali e delle scossaline significa proteggere l’intera struttura. Che si scelga una configurazione semplice o una soluzione a doppio strato, l’obiettivo resta lo stesso: garantire una tenuta idraulica efficace e duratura nel punto in cui tetto e parete si incontrano. In un settore dove i dettagli fanno la differenza, curare questi aspetti è ciò che distingue un intervento a regola d’arte da uno destinato a dare problemi.