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Pannelli monolitici Alubel: integrazione e performance per l’involucro edilizio

I pannelli monolitici, conosciuti anche come pannelli sandwich, devono il loro nome alla particolare composizione a strati sovrapposti, simile a quella di un panino. Ogni strato che li compone ha una funzione ben precisa, e insieme danno vita a un pacchetto funzionale unico, pensato per garantire resistenza, isolamento e praticità.

Nel caso dei pannelli da copertura, la struttura tipica prevede tre elementi fondamentali: una lastra grecata esterna, che rappresenta la superficie esposta agli agenti atmosferici e assicura protezione da pioggia e vento; uno strato intermedio di materiale isolante che assicura la coibentazione termica; e infine una lastra interna nervata, che costituisce il soffitto dell’edificio, soprattutto quando non è presente un controsoffitto aggiuntivo.

La lastra esterna, proprio perché soggetta agli effetti del clima, può essere realizzata in materiali autoprotetti come alluminio o rame, oppure in acciaio al carbonio preverniciato, per assicurare una buona durabilità. La sua conformazione può anche differire da quella delle tradizionali lastre grecate: può avere meno greche, perché la resistenza meccanica non è affidata solo a questa parte ma all’intera struttura del pannello.

La lastra interna, invece, ha un ruolo meno esposto e spesso meno strutturale, motivo per cui presenta una grecatura leggera e poco profonda. Questo accorgimento consente un appoggio più uniforme sulla sottostruttura, facilitando la posa.

Entrambe le lastre, quella esterna e quella interna, vengono unite saldamente al materiale isolante al momento della produzione. Il procedimento varia in base alla natura dell’isolante: ad esempio, il poliuretano espanso viene iniettato a caldo in uno stampo dove sono già state collocate le due lamiere, creando un legame forte e uniforme. In altri casi, come per polistirene o lana di roccia, l’unione avviene tramite incollaggio con resine sintetiche.

Per ragioni logistiche legate alla produzione, al trasporto e alla movimentazione in cantiere, questi pannelli vengono realizzati in lunghezze limitate, spesso standard. Tuttavia, su falde lunghe e con pendenze adeguate (mai inferiori al 10%), è possibile montare più pannelli in sequenza, effettuando appositi sormonti.

Il sistema di sormonto prevede l’asportazione, sul pannello a monte, di una porzione della lastra inferiore e del relativo materiale isolante. In questo modo, solo la lastra superiore si sovrappone al pannello inferiore, garantendo continuità e tenuta.

Dal punto di vista pratico, il pannello sandwich si rivela una soluzione estremamente efficiente: permette infatti di realizzare un’intera copertura (o parete) con un solo prodotto, velocizzando notevolmente i tempi di posa.

Il fissaggio dei pannelli avviene con viti simili a quelle utilizzate per le lastre grecate, ma generalmente più lunghe. In alcune configurazioni può essere previsto un cappellotto a forma di “U” rovesciata, che abbraccia la greca superiore e garantisce doppia tenuta: grazie a una guarnizione integrata sul lato superiore (in corrispondenza della vite) e a una guarnizione più ampia sul lato inferiore, che sigilla l’intera base del cappellotto.